La strada dei Kaiserjäger e della Grande Guerra sventrata tra Giro e viabilità (LE FOTO): il Menador cambia volto tra ruspe e gallerie ''a rischio''
Una strada di collegamento tra il fondovalle, la Valsugana, e l'Alpe Cimbra, una via d'accesso all'altopiano di Asiago. Quest'anno è anche un'attesissima salita inserita nel Giro d'Italia: i ciclisti sono chiamati a sfidarsi sui tornanti del Menador prima di tagliare il traguardo di Lavarone di mercoledì 25 maggio. La messa in sicurezza in alcuni punti è necessaria ma l'ex arteria militare rischia di essere stravolta comprese la storiche gallerie in roccia
TRENTO. I lavori procedono a ritmo serrato sulla provinciale 133 di Monterovere, quella del Menador: la necessità è quella di concludere gli interventi prima dell'arrivo della tappa con partenza da Ponte di Legno e arrivo a Lavarone (Qui video). Una ex arteria militare, di altissimo interesse storico, lunga circa 5 chilometri che rischia di essere completamente stravolta. Una strada che è parte del paesaggio del Trentino e che si inserisce nella testimonianza sul territorio della Grande Guerra.
Una strada di collegamento tra il fondovalle, la Valsugana, e l'Alpe Cimbra, una via d'accesso all'altopiano di Asiago. Non solo, quest'anno è anche un'attesissima salita inserita nel Giro d'Italia: i ciclisti sono chiamati a sfidarsi sui tornanti del Menador prima di tagliare il traguardo di Lavarone di mercoledì 25 maggio. Una frazione che potrebbe risultare decisiva ai fini della maglia rosa e del Trofeo infinito.
"Sul Menador spazio ai "big" - aveva commentano Stefano Casagranda, ex professionista e oggi presidente del Veloce club Borgo - si tratta di una salita che farà selezione e potrebbe portare in dote distacchi molto importanti" (Qui articolo).
Indubbiamente stretta e tortuosa, la strada del Menador è tra le più panoramiche di tutto il Trentino con pendenze particolarmente aspre (ci si aggira tra il 9-13%): curva dopo curva offre scorci unici sull'Alta Valsugana e sui laghi di Levico e di Caldonazzo.
E' una strada "storica", costruita a fine Ottocento, questa opera è diventata nel tempo una scorciatoia strategica tra gli altipiani cimbri e la Valsugana per collegare rapidamente il fronte italo-austriaco tra il 1915 e il 1918; un percorso poi adibito a uso militare di rifornimento per le truppe durante la Grande Guerra. L'antica salita del Menador, allora detta strada del Kaiserjäger è stata praticamente ritagliata a mano nella roccia, comprese le anguste gallerie lunghe anche un centinaio di metri.
Una zona nella quale abbondano le tracce della Grande guerra. Una testimonianza di quel tragico evento che è diventata parte del paesaggio e che può essere ricompreso in quel complesso sistema trentino, che in quell'area che comprende Forte Belvedere Werk Gschwent di Lavarone, la strada delle 52 gallerie e l'Ossario monumentale sul Pasubio e il Sacrario monumentale del Monte Grappa.
Negli anni sono stati aggiunti i guardrail e gli specchi parabolici. Una strada che ha richiesto sempre grande attenzione, apprezzata da ciclisti e da motociclisti, il percorso presenta solitamente scarso traffico automobilistico con il transito vietato ai veicoli più larghi o più alti di 2,5 metri.
Una strada che certamente presenta grandi criticità, la larghezza è ridotta e in diversi punti è impossibile il passaggio di due mezzi. E soprattutto nel periodo invernale oppure in occasione di perturbazioni particolarmente intense si aggiungono ulteriori pericoli: problemi di sicurezza per il pericolo di caduta massi, la possibilità di smottamenti e detriti che possono piombare sulla carreggiata.
Sicurezza in primis e poi l'occasione del Giro d'Italia. Da qui l'ordinanza per un consistente intervento di sistemazione della strada. Un primo pacchetto di interventi è stato concluso nel corso dell'inverno scorso, novembre e dicembre in particolare, per allargare e rettificare la strada; quindi la sospensione prima di Natale e i lavori sono ripresi il 1 marzo con gli operai impegnati per continuare le opere di sistemazione: ora è chiusa tutti i giorni e per le 24 ore, la deadline è fissata per il prossimo 20 maggio. A cinque giorni dal transito della corsa rosa. Poi serrata fino al 16 luglio, un'eventualità che preoccupa i sindaci e le comunità che orbitano intorno a questa strada, strategica per il turismo e per i pendolari.
L'ordinanza del servizio gestione strade della Pat prevede l'allargamento della sede a 6 metri (attualmente 4-4,50 metri di larghezza media), la realizzazione di muri e banchettoni sul lato a valle, la posa di nuove barriere stradali a norma e la messa in sicurezza delle scarpate a monte. Importo previsto? Si parla 1.141.000 euro di cui 870.472,05 euro per lavori a base d'appalto e 220 giorni di lavoro.
Poi serviranno altri due mesi di divieto, probabilmente in autunno, per completare le opere. E' invece ancora in dubbio l'ultimo lotto da 9 milioni di euro, già però previsti dalla Pat: i tecnici valutano se scavare un nuovo tunnel o se allargare le due gallerie esistenti. Da una parte c'è l'esigenza della sicurezza, dall'altra la volontà di preservare l'unicità del tracciato. Un profondo restyling che potrebbe cancellare un pezzo unico di storia.